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Luglio 2008


...like the sunshine

Ecco come sono andate le cose.
Apro lo sportello ed entro in macchina.
Niente cintura. Se deve succedere, succede.
Inserisco, accendo. Parto.
Spingo il pulsante dello stereo e quello, comincia a fare il suo lavoro.
La traccia tredici del cd stasera la metto a dura prova. Continua a ripetere di cambiare il cuore e di guardarmi intorno. Ottimo, dico io.
La strada a quest'ora è buia e l'asfalto mi scorre velocissimo sotto le ruote come un tapis roulant. Velocità di viaggio ottanta all'ora. Velocità massima consentita, cinquanta all'ora. Così dice il cartello. Me ne sbatto.
Se deve succedere, succede e basta.
E poi è un momento della vita che se mi vogliono prendere, mi devono correre dietro. E se non sono veloci, mica ci riescono.
Sono un pò zombie con lo sguardo fisso sulle luci che mi scorrono davanti, mi sembra di essere ubriaco e di vedere punti luminescenti bianchi e rossi che appaiono e scompaiono e non distinguo se sono macchine o ufo.
Penso alle pacche sulla spalla che mi sono dato e che ho ricevuto durante la giornata, penso alla mia fuga da casa di questa sera, penso che sono un idiota e che me ne sto fregando di tutto (il resto), penso che vorrei andarmene a casa e, come ho detto a Manuela, svegliarmi intorno al dieci/dodici ottobre, penso a Manuela e le dico grazie anche se non è più qui con me, penso a tutto questo in un nanosecondo e mi viene quasi da ridere.
Poi lo faccio. Così all'improvviso anche se lo sentivo crescere dentro.
Stringo fortissimo il volante e urlo.
Lo butto fuori come un qualcosa di troppo, che dentro non riusciva più a starci, urlo così forte che dopo rimango senza fiato, urlo così tanto che che non riconosco neanche più la mia voce, urlo così lontano che lo devo far arrivare fino al mare.
E poi, è come essersi svegliati da un' ipnosi. Respiro a fatica, mi guardo intorno e mi sembra di non sapere neanche dove sono.
Vedo le luci delle macchine e dei semafori. I lampioni che illuminano le righe mezze cancellate della strada che io, seduto nella mia macchina senza cintura con lo stereo acceso, sto percorrendo. Solo.
Ricomincio a respirare regolarmente.
Tra poco sarò a casa.
Sogni belli.

23 Luglio 2008


Sogni di gloria

La verità è che mi sento solo.
È tutto il fine settimana che ci penso.
Devo essere sincero con me stesso se voglio sopravvivere.
Sono solo.
Sono sul campo di battaglia armato fino ai denti e grido avanti! ma quando mi giro dietro di me, a correre con me, non c'è nessuno.
Anzi, diciamolo meglio, non c'è chi dovrebbe esserci.
E allora io, da solo, sul campo da battaglia, con le armi il coraggio la forza la voglia la speranza il cuore e tutto quanto il resto io, che cosa ci sto a fare?
Porcaeva! ci ho creduto solo io ai sogni di gloria.
Devo essere sincero con me stesso, altrimenti non sopravvivo mica.
Io più semplice di così non riesco a dirlo.
È tutto il fine settimana che ci penso.
Mi sento solo, ecco qual è la verità.

...vorrei che invece della strada ci fosse la tua pelle
e a casa non tornare più
così togliendoti le scarpe scenderti sul collo
e andare ancora giù
........
lo vedi come sei
ripiegandoti sui ginocchi
e in silenzio abbassi gli occhi
è per questo che vorrei
vorrei trovarti qui sopra il marciapiede e senza dignità
che mi venissi incontro urlando senza fiato
"Lo sai che io non vivo più perchè in mezzo al mondo ci sei tu e se son stanca c'entri tu
ma finalmente tu sei qui, non dire niente anzi dimmi di si."

G. C.

20 Luglio 2008



Questo bel post (?)

Ho un mare di fogli foglietti parole e parolacce buttate lì, in ogni dove.
Idee e pensieri buttati lì all'improvviso, loro passavano ed io al volo li acchiappavo e finivano tutti su fogli e foglietti, tutte quelle parole e parolacce.
E mi dicevo fino a qualche ora fa, ora le prendo e le infilo qui in rete, prima ci metto questo, poi pensavo che forse era meglio metterci quast'altro, poi fammi aggiungere qualcosa è meglio che questo lo cancello e insomma c'ho cose scritte e buttate lì in questi ultime settimane che potrei farci un romanzo.
E tutte quelle lettere poi, che non sono altro che monologhi dove io parlo e tu non rispondi, in fondo come al solito, tu non rispondi ed io che sto lì a dirti delle cose le scrivo e tu non le senti non le leggerai. Ma io te le dico lo stesso perchè dirtele mi fa stare bene non ho altro modo vorrei che ci fosse ma non ho altro modo per dirti tutte queste cose solo carta penna ed un cuore grande come un pianeta è così che parlo con te e tu non le senti tutte quelle parole ma che vuoi sentire tu, non le senti anche se ne ho dette un fiume ne ho scritte un'enciclopedia.
Ecco quello che succede, mi trovo a scriverne altre che onestamente non hanno niente a che vedere con tutto il resto.
Non lo pensavo mica, ed invece mi ritrovo a scrivere una data in fondo a questo post (?) che suona in questo modo ascoltala bene senti come suona suona così ottoluglioduelmilaeotto.
O-tto-lu-glio-due-mila-e-otto. Senti che suono. Se vuoi te lo ripeto ma tanto rimbalzerà tante di quelle volte che ti farà girare la testa e ti farà vomitare ottoluglioduemilaeotto non ce la farai più a sentirlo rimbalzare da tutte le parti.
C'ho un mare di foglietti e parole messe da parte dicevo, e adesso qui ci finiscono altre parole e quelle che se ne stanno nel cassetto mi sa che neanchè ci finiscono più qui sopra, se ne rimangono lì, le so io ma c'ho paura a tirarle fuori quelle vengono da un'altra dimensione un universo parallelo uno di quelli dove ci sono un altra tu e un altro io dove un altra tu e un altro io ballano sotto la luna e sono felici dove io e te in quest'altro universo stanno così bene che gli gira la testa e se le tiro fuori e le butto qui in questo mondo, mi sa proprio che non sarebbe la stessa cosa, sarebbero un punto colorato in un immenso quadro a bianco e nero.
Allora lasciamole là queste parole lettere e foglietti, se ne stanno lì dove nessuno le vede.
E qui, scriviamoci questo bel post (?) che era tanto che non lo scrivevo così di getto che quando ho finito mi asciugo il sudore e mi bevo un bicchier d'acqua per quanto ho parlato.
Ecco, quello che mi andava di dire l'ho detto o forse no, neanche tutto ho detto, ho detto solo quello che passava e che riuscivo ad agguantare e ad imprimere qui sopra tutto il resto correva così tanto che mi è sfuggito tra le dita.
Un pò mi fa sentire meglio e un pò mi fa sentire stanco come un maratoneta che nei momenti più difficili pensa sempre adesso basta adesso mi butto per terra adesso non mi frega più niente mi lascio cadere ed invece c'ha il cuore e allora spinge perchè almeno al traguardo ci devo arrivare io non mollo mica io ce la faccio c'ho il cuore e ce la faccio a a tagliare il traguardo.
Mi sento un pò così, ecco come mi sento, scarico, stanco e anche un pò meglio.
Ecco. Eccolo qui questo bel post (?). Anche questa è fatta.

8 Luglio 2008



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