Settegiorni
Eccolo.
Rapido e conciso.
Due righe.
Quasi doveroso questo (post?).
Rapido e conciso, dicevo.
E quindi riassumo.
Sette giorni vicino siena. Vicino siena dico, perchè tanto nessuno ha mai saputo dire altro. Dov'è che siete precisamente? Vicino siena. E basta.
Il resto lo sappiamo noi. Chi era lì, intendo.
Il resto rimane sulle foto.
Ripasserà tra i pensieri quando meno te lo aspetti, quando ti servirà qualcosa da raccontare agli amici. Tu, ce l'hai lì, la tiri fuori e la racconti. Così come è stata.
Il resto sono quelle parole che rimbalzano ancora tra la cucina ed il camino e che non smettono mai di ridere.
Quello che è stato, se ne sta lì, tra mezzo film ed una guerra mai finita.
Se ne sta tra una dormita in piazza e tre ore di bagno così caldo, che ti veniva da svenire.
Il resto se ne sta in centosettantacinquemilaseicentoottanta minuti riassunti in un cuscino ed una tartaruga.
Chi era lì, si porta dietro delle canzoni che non si ballavano e altri momenti da ballare piano. Dei dolci troppo zuccherati e dei sigari da non respirare.
Il resto sono le parole di Hikmet sussurrate nel sonno.
Il resto, è qualcosa come max e baggio ed è stato bello.
Il resto è rimasto lì, tra le lenzuola di un letto (quasi) mai rifatto.
Grazie.
Il più bello dei mari è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto.
N.H.
22 Aprile 2008
Momenti senza (parole)
È un periodo questo, in cui semplicemete, rimango senza.
È un momento di quelli che, anche se mi ci impegno, parole, non ne ho.
Eppure basta girarsi intorno, guardare la gente, chiedere, farsi guardare in faccia e, qualcuno che per te le trova, non manca mai.
E allora senti un pò di tutto, senti un pò da tutti. Ti confondi e non sai più a chi credere. Perchè io, adesso, parole non ne ho.
È un momento bello questo, di quelli che potresti scriveci un romanzo, ma incredibilmente io, per me, parole proprio non ne ho.
Ci sono parole che vengono da dentro. Parole vere.
Ci sono parole che si tirano fuori per caso, ci sono quelle che vengono fuori per rabbia, quelle che ti dicono e quelle che non ti dicono.
Ci sono quelle dette da qualcun altro, ci sono parole che vengono da lontano,
quelle che vorresti dire e che invece, non dici.
Ci sono soprattutto quelle che ti vorresti sentir dire e quelle che dici senza pensarle veramente.
Ci sono anche parole che butti là, in mezzo alla gente, quelle che dici senza pensare, ci sono quelle parole che fanno male e ci sono quelle che ti fregano.
Ci sono quelle che senti e che non vuoi sentire.
Ci sono parole che invece, ascolti.
Ci sono quelle parole che scrivi.
Quelle che leggi e quelle che, quante volte, rileggi.
Quelle che ti fanno capire e quelle che non vuoi capire.
Ogni giorno ci sono nuove parole che impari e parole che ti insegnano.
Parole nuove e parole andate.
Parole nel vento.
Spesso, ci sono parole che non riesci a trovare e parole inventate.
Parole dolci e sguardi, come parole.
Parole dette e ridette, parole di troppo, parole non mantenute, mezze parole, parole che dicono tutto, parole dovute, parole come lame, parole forti, parole alle spalle.
Fiumi di parole.
Ne senti tante, altrochè. Ne dici tante. Ne dici così tante che sembrano quasi che non siano roba tua.
Parole sbagliate, parole vuote, parole inutili, parole pesanti, irripetibili, parole, da vergognarsi.
Parole sporche, parole in faccia, parole scorrette, codarde, parole fredde e parole bugiarde.
Se ti fermi a pensare, ti accorgi che tutto si costruisce sulle parole, su quelle nuove, su quelle bellissime, su parole gentili, su parole amiche su parole di speranza, su parole libere su parole di lotta, contro quelle censurate, contro le parole incatenate.
E tutti ne hanno una pronta, lì in tasca, da tirare fuori al momento giusto, quando ne hai bisogno, zac! eccola lì che te la spiattellano davanti, come se l'avessero inventata loro. Sembrava non aspettassero altro. Parole regalate, queste, da non dimenticare.
Parole buone, parole giuste, parole importanti, parole sincere, parole da spendere al momento opportuno, parole studiate e lusinghiere, parole sussurrate, spesso,
parole, solo parole.
E sembra che, a volte, di certe parole, non ci fai niente. Non ti servono. Vorresti farle tue, utilizzarle in qualche modo, ma proprio no, sembrano non servire.
A me certe parole invece, mi lasciano un segno, mi danno la forza, le tengo lì, e nei momenti in cui sto andando giù, eccole che le tiro fuori, scavo nella memoria ed eccole, sono lì pronte da utilizzare.
Altre, provo ad ascoltarle, mi lasciano pensare, mi prendono le misure e mi lasciano gli elementi per capire cosa ci faccio io, qui.
Penso semplicemente a me che ne ho scatoloni pieni, di parole. Che riempio la mia vita e le vite degli altri, di parole.
Parole delicate, parole ovvie, parole nascoste, parole al telefono, giochi di parole, parole fraintese, parole contate, parole slegate, parole denudate, parole ingoiate, parole rubate, parole straniere, parole dimenticate, parolacce, parole di ringraziamento oppure, semplicemente, come in questo momento, momenti senza.
13 Aprile 2008
Non andate via
Ci sono tante cose da mettere a posto, altrochè.
Pensi di tornare dalle vacanze e dire tak, ora si ricomincia, ora sono un altro.
Passato il venticinque agosto, adesso non me ne frega più niente di nessuno. Adesso sono io e basta. Uno nuovo.
Ed invece, nuovo un cazzo.
C'è da lavorarci su, come uno che pianta la sua fottuta pianticella e aspetta di veder germogliare il fiore. Acqua, attenzioni, calore, amore e se sei bravo (e anche un pò fortunato), zac, pianticella.
Senza un lavoro dietro, non germoglia proprio niente.
Mi rendo conto tutti i giorni che non è mica facile essere uomo. La tua dignità, credibilità, ogni istante di ogni giorno, se ne sta lì come un equilibirista su un filo. Basta una disattenzione, un'emozione di troppo, un giramento di testa, un vaffanculoatutti, e va giù che è un piacere.
Ad un certo punto non ti vedi più le persone intorno e dici embè? allora? che fine avete fatto tutti? ma che v'ho fatto?? Ma guardate che sono umano! Guardate che anche io me li prendo gli schiaffi! Me li prendo anche io! ME LI PRENDO ANCHE IO!!
E fanno male anche a me!! Avete capito? AVETE CAPITO O NO??
Fanno un male della madonna, fanno.
Lo sapete anche voi che qui, niente è facile.
Ho smesso di essere "cattivo" da tanto tempo ormai, forse a volte, concedetemelo, pècco di stupidità, ma ci sto lavorando su, per far germogliare qualla cazzo di pianta.
Io vorrei essere migliore.
Scusatemi, se potete.
1 Aprile 2008