Stanco
Stasera mi addormento stanco.
Girato dalla parte del cuore.
Stanco.
Un volo senza sosta, fino al mattino.
Stasera senza forze.
Stasera con i muscoli sciolti ed una carezza sul viso.
Stasera dentro al letto con un sorriso vero e stanco.
Il respiro lento ed i binari.
Il treno in corsa e noi che ci teniamo per mano.
25 Marzo 2008
Sola andata
Mi sono seduto sul sedile.
Nel mio vagone sono solo.
Il treno ha già chiuso le porte ed è partito. Il fischio del capostazione, l'altoparlante, i ritardatari di corsa e tutto quanto il resto. È già partito.
Lo sento sferragliare, lo ascolto mentre fa il suo lavoro. Guardo fuori dal finestrino ed ancora ho le immagini di chi mi salutava con la faccia che diceva faiunpòcomecazzotipare, di chi mi diceva di scendere, di chi, addirittura mi proponeva un altro viaggio.
Ed invece, fischio, blam porte chiuse, e via. Partito.
Mi guardo intorno e penso però che bello sto vagone, che tranquillità sto treno, quasi che ti viene voglia di sdraiarti e dormire, per quanto è tranquillo.
Anche i paesaggi che sfrecciano al di là del finestrino, sono un pò sfocati, ma proprio belli.
Quasi quasi apro un libro e comincio a leggere. Sereno.
All' improvviso mi ricordo che prima o poi il controllore passerà. Ed io, il biglietto non ce l'ho. Che gli dico? Mi scusi non ho il biglietto, non ce l'ho perchè questo è un treno sul quale neanche dovrei essere, cioè l'ho visto al binario, e ci sono salito su. Davvero, non ci crede? Guardi, non ho neanche il bagaglio!
Anzi, a dirla tutta non so neanche dove va, sto treno.
Ma quello, il controllore dico, mica ci crede. Mi sa che la multa me la becco.
Che faccio arrivo al capolinea o scendo in corsa?
Scendo e prendo il primo treno che torna indietro, o faccio finta di niente e fanculo il controllore?
In fondo non puoi salire su un treno senza biglietto. È un bel rischio.
Il fatto è che mi piace proprio. Più ci sto su e più mi piace, sto treno. A me, di scendere, non mi va proprio.
Mi viene da pensare a cosa avrei fatto, se qualcuno, prima di salire, mi avesse detto che questo treno non porta da nessuna parte. Mi chiedo se l'avrei preso lo stesso.
O forse io sono uno di quelli che ancora crede ai treni che all'improvviso scambiano il binario e alla fine ti portano a destinazione. Sono uno che ci crede o ci spera?
No, questo a destinazione non mi ci porta proprio. Questo alla prima curva, bum, fuori dal binario.
E già lo so, già mi vedo, con i vestiti strappati e le ferite addosso, già mi vedo lì immobile, con gli occhi puntati sui rottami, con lo sguardo fisso su quel che resta.
E poi mi vedo lì, come un coglione, a pensare a tutto il viaggio.
So che ci sarà un bel pò di strada per tornare a casa.
Per curarsi le ferite poi, c'è sempre tempo.
Buon viaggio.
24 Marzo 2008
da lì si vede il mare
Se guardi fuori dalla finestra lo vedi.
Un lenzuolo enorme, che se ne sta lì disteso. Che copre il mondo.
Ti affacci e pensi di vedere case, palazzi, strade, magari prati. Ed invece no.
Vedi un enorme lenzuolo celeste.
Che si muove dolcemente come se un leggero vento si infilasse sotto e lo facesse ondeggiare.
Se guardi fuori dalla finestra vedi questo lenzuolo e, questo lenzuolo è pieno di pieghe come se qualcuno si fosse alzato velocemente e l'avesse lasciato così, senza preoccuparsi di rifare il letto.
Se ti fissi a guardarlo, ti calma.
Soprattutto, se te ne stai dentro casa, magari con la febbre, in un giorno di pioggia e guardi fuori, senti anche il rumore.
E questo rumore è silenzioso e calmo.
È un suono.
Ci sono certi giorni che senti una musica e la senti che parte da fuori e ti entra dentro. Chiudi gli occhi e senti un odore.
Ed è stupendo, pensi.
Tutto questo odore, questo calore, questo rumore questo movimento, tutto insieme. È una musica che ti bagna. Ed è stupenda.
Pensi a quanto è bello sentirtela addosso, sul petto, sullo stomaco, tu senza maglietta stai lì che te la prendi, che la indossi come un maglione caldo, d'inverno.
E te lo stringi addosso per sentire tutto il caldo chè dà.
E intanto fuori piove. Piovono baci, come gocce d'acqua su tutta la faccia.
Dietro la finestra ci siamo noi.
Da quella casa, da quella casa dove ci abita una principessa, da lì si vede il mare.
8 Marzo 2008
(Tu) Stella cometa...(per me, da te)
...io ti amo e fuggo lontano la misura di quanto ti amo...
amore amore amore amore amore amore amore,
questa parola vista da lontano mi fa sentire un pellegrino,
un penitente, un cavaliere errante, un mezzo deficiente...
L. C.
2 Marzo 2008