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Novembre 2010


Layla

What'll you do when you get lonely,
Nobody waiting by your side?
You've been running
And hiding much too long;
You know it's just your foolish pride.
Layla, you've got me on my knees.
Layla, I'm begging darling, please.
Layla, darling won't you ease my worried mind.

Tried to give you consolation,
When your old man had let you down.
Like a fool, I fell in love with you,
And turned my whole world upside down.
Layla, you've got me on my knees.
Layla, I'm begging darling, please.
Layla, darling won't you ease my worried mind.

Let's make the best of the situation
Before I finally go insane.
Please don't say we'll never find a way,
And tell me all my love's in vain.

Layla, you've got me on my knees.
Layla, I'm begging darling, please.
Layla, darling won't you ease my worried mind.

E. C. - D. and the D.

20 Novembre 2010


Che sono un'isola

Comunque la sera quando mi metto a letto, mi accorgo di stare bene.
Lontano anni luce dall'ipocrisia delle persone e da chi ti giura che è per sempre.
Che sono un'isola e che non mi serve altro.
Ho delle storie da raccontare e quelle, le riordino per bene in attesa che qualcuno possa ascoltarle.
Il resto lo sento così lontano che ormai non mi scalfisce neanche un pò.
La sera quando mi metto a letto, mi accorgo di stare bene.
Spengo il mondo di fuori e comincio a dare luce all'interno.
Mi rendo conto che ho tutto intorno. Che sono un'isola e ci sto bene.
Tutto comincia a diventare ricordo ed i giorni si aprono nuovi, senza colpe né rimorsi.
La conoscenza degli essere umani mi aiuta a camminare dritto senza fare più troppe domande che rischiano risposte vaghe e false.
Soprattutto niente domande che hanno già risposta no da chi credevo una parte di me.
Niente interazioni con fatti e persone che non ho voglia di capire e verso le quali non ho nulla da dire.
Il fatto è che finalmente traduco la verità nascosta di persone che, spaventate, fanno finta di non capire.
La sera mi metto a letto e se c'è silenzio, non mi serve altro.
È che sono un'isola, e con una gran bella sensazione di esserlo.

10 Novembre 2010


Italiano

Mi scusi Presidente non è per colpa mia ma questa nostra Patria non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli che sia una bella idea ma temo che diventi una brutta poesia.
Mi scusi Presidente non sento un gran bisogno dell'inno nazionale di cui un po' mi vergogno.
...........
Mi scusi Presidente se arrivo all'impudenza di dire che non sento alcuna appartenenza.
Mi scusi Presidente ma ho in mente il fanatismo delle camicie nere al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque questa democrazia che a farle i complimenti ci vuole fantasia.
Questo bel Paese pieno di poesia ha tante pretese ma nel nostro mondo occidentale è la periferia.
........
Mi scusi Presidente ma questo nostro Stato che voi rappresentate mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro agli occhi della gente che tutto è calcolato e non funziona niente.
.........
Persino in parlamento c'è un'aria incandescente si scannano su tutto e poi non cambia niente.
Mi scusi Presidente dovete convenire che i limiti che abbiamo ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo noi siamo quel che siamo e abbiamo anche un passato che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente ma forse noi italiani per gli altri siamo solo spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo son fiero e me ne vanto gli sbatto sulla faccia cos'è il Rinascimento.
........
Mi scusi Presidente ormai ne ho dette tante c'è un'altra osservazione che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri noi ci crediamo meno ma forse abbiam capito che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente lo so che non gioite se il grido "Italia, Italia" c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire o forse un po' per celia abbiam fatto l'Europa facciamo anche l'Italia.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.

G. G.

9 Novembre 2010


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