Il mondo che passa
- Cosa ci fai qui Charlie Brown?
- Niente di speciale.
Ho pensato di stare qui a avedere il modo che passa.
Non passa mai.
26 Ottobre 2010
Presenze aliene sul pianeta Terra
Mentre passano le giornate come fossero acqua che scorre, io mi sento un pò come qualcuno che se ne sta sulla riva ad osservare.
Mi immagino in piedi bello dritto con gli occhi puntati sul fiume, con le mani in tasca e con una faccia senza troppe cose da dire.
Eccomi lì, è così che me ne sto a pensare a tutte le avventure degli ultimi mesi che ancora non ho le parole per raccontare, ma se ne stanno lì ad aspettare che tanto prima o poi, lo sanno, trovano voce.
Nelle ultime notti ho continuato, come se non avessi mai smesso, a sognare me in un'arena a combattere il mio peggior nemico. Mi sveglio stremato e sudato con il sangue ancora addosso che per pulirmelo via mi ci vuole tutta la giornata.
Poi cerco di rendere tutto il resto il più normale possibile senza troppi rumori che possano sconvolgere il mio (dis)equilibrio.
Fiona ci prova a sdradicare con grande maestrìa le radici che mi tengono ancorato ma nonostante apprezzi la sua razza aliena, io non ho le forze per farmi troppe domande.
Ed eccole lì allora che mi si scaraventano addosso notizie ed eventi del pianeta terra che se mi mettessi ad elencarli starei piegato a vomitare per ore. Per questo me ne sto con le mani in tasca a pensare come progettare quell'astronave che mi porterà via.
Avrei voluto più di ogni altra cosa che qualcun'altro avesse scelto di esplorare nuovi mondi insieme a me e non di morire in silenzio, restando.
Passano informazioni ed io raccolgo, sto cominciando ad acquisire capacità che non immaginavo.
Alcune domande ancora non trovano risposte, altre invece ho smesso di porle.
Nel mentre, passano le giornate come acqua che scorre e qualcuno se ne sta lì, sulla riva.
25 ottobre 2010
Zombie
Nella normalità delle cose, ad un certo punto si torna a casa e la giornata si chiude. Punto.
Ed invece non appena chiudo la porta dietro le spalle, mi accorgo che c'è ancora molto da fare.
Che non saprei da dove cominciare perché tutto è in disordine e ogni cosa va sistemata con cura, al proprio posto, senza lasciare nulla al caso altrimenti poi la mattina dopo ti svegli e qualcosa inevitabilmente viene a mancare, qualcosa non è più come la sera prima.
E allora forse, prima di riordinare, ci penso un pò su, non è una di quelle scelte che puoi fare senza aver prima fatto che ne so, una lista, un inventario, un catalogo o chiamalo come ti pare, un cassetto di idee.
In fin dei conti è un pò come gli omini dei videogiochi, non è che ne hai troppi a disposizione, al massimo due o tre poi se sbagli, gheimover. E gheimover può non essere proprio un gran finale.
E allora ecco cosa faccio, mi sdraio sul pavimento a guardare il cielo ma in mezzo, ci si mette il soffitto e quel cielo proprio non riesco a vederlo, neanche se mi impegno, niente, lo sguardo rimbalza e mi torna indietro che se il cielo voglio vederlo l'unica cosa da fare è chiudere gli occhi ed immaginarlo che poi è anche meglio, così se vuoi lo vedi senza nuvole e magari anche con le stelle che accendi e spegni a piacimento tanto gli occhi ce li hai chiusi ed il sorriso stampato lì, sulla bocca.
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1 Ottobre 2010