Piccoli uomini (una storia)
Quando prese quel minuscolo essere tra le mani e lo tirò su fino all'altezza degli occhi, credette di perdere la ragione. Sentiva il cuore battergli all'impazzata ed un calore invadergli le vene come un fuoco.
Quell'essere così microscopico, quella primordiale essenza di uomo, lo guardava con degli occhi grandi e svegli. Curiosi.
E poi sorrideva, sorrideva con tutto. La bocca, le mani, la pancia, i piedi. E tutto il resto insieme.
Lui ricambiò il sorriso, provò a dirgli qualcosa, ad emettere un suono, uno di quelli che piacciono ai bambini, ma non gli uscì nulla di troppo intelligente.
È incredibile pensare come certi esseri in certi momenti, riescano a far sentire l'importanza di tutta una vita, in un solo, rapidissimo istante.
Si guardarono negli occhi. Con un gesto di intesa, tutti e due li chiusero e lui, lo strinse a se, portandosi la testolina sulla spalla.
Poi, tenendolo tra le braccia, delicatamente, si adagiò sul letto.
Si sdraiò su di un fianco e lo abbracciò tenendolo davanti a lui.
Avvicinò il naso e annusò quella piccolissima testa che sapeva di buono.
Fino ad addormentarsi.
Insieme.
25 Giugno 2010
I miei complimenti
Mi dipingo la faccia di un rosso vergogna
la menzogna che magistralmente hai saputo celare
e mai menzionare
piango segretamente le mie debolezze
mio malgrado, hai umiliato con malevolenza la mia buona fede, la mia buona fede...
Vorrei cadere, vorrei librarmi
e lasciare al destino la scelta
decisione che allevia la pena
vorrei cadere oltre il confine
perdere il lume della ragione
e lentamente lasciarmi sedurre
riesco ancora a stupirmi tanta è l'ingenuità
é incredibile come sia riuscito a prenderti gioco di me
I Miei Complimenti
I Miei Complimenti...
M.R.
19 Giugno 2010
Amichetti
(perché in quel sito di merda non scrivi mai di momenti importanti che hai vissuto con persone importanti..?)
Sono cresciuti insieme, un gruppo di amici,stanno in vacanza, ognuno pedana la propria bicicletta rossa, i loro corpi sono sfiorati dal vento , tutte queste cose l'hanno avute in affitto. Stanno tornando in albergo per l'ultima notte, vanno a riposare, ma non sono stanchi,ritornano su quel letto che è stato loro per tre giorni,naturalmente anch' esso in affitto. Sono proprietari solo dei loro svaniti pensieri, vanno verso la nebbia,allegri delle loro realtà distorte osservano le luci rarefatte dei lampioni, scambiandole per stelle. Pedalano sorridenti, nessuno li guarda si sentono lontani. Immersi nella nebbia credendo di stare su una nuvola, non guardano per terra,il loro inconscio non gli permette di abbassare lo sguardo, potrebbe finire il sogno. Quel mondo tutto nuovo e diverso sia dentro che fuori da quel cielo sceso per avvolgerli,li fa sentire sospesi nel nulla. Sanno perfettamente e lo nascondono a loro stessi per non intristirsi, che tutto questo, domani finirà. Vogliono solo sentirsi per un giorno ancora adolescenti e non pensare che al ritorno ognuno di loro avrà una persona ad aspettarli. Una persona che senza avere colpe, ha smontato l'idea che avevano avuto dell'amore e loro a loro volta. Ora sono dei bambini che hanno messo da parte i problemi dei grandi, sta notte non sentono il bisogno di sentirsi colpevoli d' essere cresciuti, vogliono solo godersi questo effimero momento, solo per questa notte la realtà farà a meno di loro, che stanno volando nel cielo, con le biciclette rosse e ammirano le stelle, hanno capito che a volte è difficile stare la sù dove tutto è più leggero.
Testo di: R.R.
01 Giugno 2010