Solo nero, e basta
Penso a questo mese che (già) se ne è andato via così, come a dire che l'estate è già finita ancor prima di cominciare.
Ai giorni di Luglio che sono scivolati, andati, perduti, rimasti dietro le spalle e che si son portati via un bel pò di cose.
Non ho avuto neanche il tempo di dire niente che un'onda è arrivata e questo mese insomma, è bello che è andato. Mese completamente inutile rispetto a quello dell'anno scorso, se penso che nel duemilaotto sono poi arrivati in ordine, Agosto e fine Agosto.
Quest'anno invece, sento che lo scorrere del tempo ha preso un adamento completamente anomalo come se i giorni fossero uno uguale all'altro e che oggi, per il giorno dopo, non ci sia niente da aspettare.
Ci sono persone intorno a me che non riescono a smettere di fare bilanci della loro vita mentre io non ho neanche la tentazione di provarci come se già avessi tutti i numeri in testa, al posto giusto e che tutti i conti tornassero da soli.
Ci sono certi momenti, soprattutto in questi ultimi giorni, che mi cerco e non mi trovo, che mi guardo dall'alto come facessi viaggi astrali, e che non mi risconosco. Vedo un tizio con una valigia in mano che indossa una camicia sgualcita sotto una vecchia giacca fuori moda e che si guarda indietro, e che sta andando. Non lo so dove, ma questo è proprio quello che vedo e quel tizio lì, mi sa proprio che sono io.
Il tempo che passa è fottutamente inesorabile, cambia le persone in un modo talmente cinico che certi momenti passati, non mi sembra neanche di averli vissuti. Finiscono imperi, iniziano nuove ere, tutto si riduce all'osso e non c'è veramente più tempo per i sognatori.
Sento voci e parole lasciate libere nell'aria che non hanno una meta precisa e che vagano pericolose come cani randagi in cerca di un padrone. Io invece in questo periodo, ho poche parole per tutti e troppe per qualcuno.
Ho lasciato mille modi di essere per poter a tutti i costi sentirmi unico. Ho corso e sudato, ho gridato ed ho pianto e alla fine mi sono scoperto un qualunque. Averlo capito, spero mi renderà speciale per il futuro.
Faccio scorrere le foto ed i video sul cellulare e continuo a chiedermi chi cazzo sono tutte quelle persone ma soprattutto dove sono andati a finire tutti quei momenti quando credevamo di essere felici.
Sono riuiscito a pensare a mia figlia e al suo nuovo fidanzato, che non ha niente che non vada, ma non deve esagerare, diciamo che va bene così, solo nero, e basta. E sorrido su una panchina davanti al mare, e già decido il titolo del mio nuovo romanzo.
All'ultimo momento, un'edizione straordinaria diffonde la notizia ed io, apprendo sconvolto, che Gianni è morto il ventidue Luglio alle ore venti e quindici, circa.
27 Luglio 2009