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Marzo 2009


Alter ego

È che oggi mi va di dirle due cose.
Che è un pò di tempo che c'ho dei pensieri ed ecco, forse è il caso di buttarli giù.
Qualcosa più o meno si riferisce a me, cioè che certe caratteristiche che ho, sono quelle e basta, non le cambio mica, dico che si, le cambio faccio così faccio colà ma tanto non c'è niente da fare, sono quello che sono e se c'è da prendermi per il culo da solo, proprio non ci riesco.
Proprio non ce la faccio a fregarmi, il pensiero di base è che sono più intelligente di me stesso.
Poi, delle volte arrivano stagioni di vento a portare scompiglio a mischiare le cose a scoperchiare certezze e a portare verità.
Ciò che più mi gira per la testa riguarda la semplicità che cerco intorno a me, e all'inutilità che pretendo nelle cose che faccio.
Mi accorgo che ultimamente mi riempio di niente, che mi ritrovo il più delle volte a non trovare (e a non cercare) un pensiero logico o un pensiero sensato che possa dare un qualche punto percentuale di segno positivo al mio ego. Che ultimamente dicevo, fischietto con vaghezza di fronte ad un dialogo che pretende confronto. Che poi, spesso mi ritrovo a tentare di darmi un'identità passando attraverso beceri mezzucci idioti, infantili ed impulsivi. Che ancora, mi ritrovo a spegnere il mio cervello (e, cazzo, a trovare giovamento) davanti TV accese che trasmettono la più vergognosa rappresentanza dell'umanità creando danno e beffa all'intelligenza di qualsiasi essere vivente pensante.
Che scavo in certi oscuri meandri di vite quando invece i miei sistemi di difesa mi urlano terrorizzati di lasciar perdere. Che penso nostalgico (e speranzoso di una resurrezione dall'oblio) a quel passato dai capelli lunghi e colorati ancora non disilluso dalla convinzione che almeno una fetta di mondo possa essere qualcosa di bello. Che imperterrito, distacco la mie attenzioni da persone verso le quali è doveroso dedicare i minuti più importanti della mia vita.
E che, non per ultimo, forse saggiamente, ignoro una di quelle voci dentro di me che, chissà, forse la sa veramente più lunga di chiunque altro o forse rappresenta lo stereotipo di tutto ciò che è "giusto" e "sano" secondo le "buone" convinzioni di chi, da sempre, decide per noi.
Ecco questo è il campo di battaglia. Questo è il caos, il cambiamento, la strada perduta o la strada sbagliata. Questo è un altro io che si difende e che si nasconde.
Questo è un universo. E si chiama altro.

23 Marzo 2009


She's a maniac

Che a vedervi siete proprio belli, non c'è che dire.
Che sono stato lì a fissarvi per parecchi minuti che sono passati e non so neanch'io quanti ma un bel pò devono essere andati ed io lì fisso a guardarvi e a sorridervi che poi voi sicuramente manco ve ne siete accorti troppo presi voi a starvene lì a divertirvi a ridere a giocare a saltare ad essere proprio così belli.
Che a me era tanto tempo che non mi capitava di vederne così che a dire il vero non lo so poi nella vita vostra come siete o se c'avete una maschera ma se proprio devo uscire fuori dalle mie regole allora a me sembrava che non c'era proprio nient'altro tra di voi se non il fatto che a guardarvi mi stavo divertendo un casino che a vedere lei con quel sorriso, diventavo matto, diventavo matto io a vedere quel sorriso e quegli occhi così innamorati che magari a trovarli magari a ritirarli fuori dalla scatola dei sorrisi andati, magari a riaverli davanti un sorriso e due occhi così belli e così miei, oh ma veramente, datemi retta, proprio belli!
E adesso che sto a dirvele ste cose e voi neanche lo sapete, che sto a scriverle e voi neanche lo saprete, beh io sono contento di dirvele perchè stasera mi avete fatto sentire solo ma mi avete anche fatto sentire bene e un pizzico d'invidia mentre vi guardavo, ve la dico tutta la verità, ce l'avevo, e allora mi avete fatto pensare a tanto e a tutto, e anche a chi c'avevo intorno, chi dietro, chi davanti e chi al mio fianco.
E quindi, grazie a voi per essere così belli. Volevo dirvela sta cosa. Ovunque voi siate in questo momento che magari siete lì da qualche parte dentro al letto a sognare di essere abbracciati e di aver ballato tutta la notte, per scoprire poi al risveglio, che certi sogni s'avverano.
Così belli voi, se potete, non mollate mai.

...it's a push of the world, but there's always a chance...
She's a maniac...and she's dancing like she's never danced before...


7 Marzo 2009


Senza verbi

Oggi ho detto due cose.
Erano parole messe insieme e non credo avessero un senso grammaticale compiuto. Insomma, mancava qualche complemeto, forse un verbo, ma secondo me andavano bene così.
Un significato ce l'avevano, altrochè.
Le ho trovate particolarmente belle. Più o meno come quei due piccoli specchi che avevo davanti.
Erano per loro.
E quando le ho dette, in quell'istante, ho creduto ad ogni singola parola.
Cioè, intendo dire che in quel momento mi sono sembrate esatte come una poesia.
Una, non la ricordo. Cioè l'ho detta e l'ho lasciata lì nell'aria e si è perduta nello spazio intorno, come granelli di polvere in un raggio di sole. Si è adagiata sul pavimento, cadendo giù tra le dita delle mani.
Ed è venuta fuori così, come neanche io lo so, ma so che era la frase giusta al momento giusto che diceva tutto di me e di quello dentro di me. Non la ricordo, davvero, peccato, ma so che suonava bene ed era soprattutto vera e che non tutti hanno la fortuna di sentirsele dire certe cose. Non tutti hanno questa grandiosa capacità di farsele passare tra le mani come granelli di polvere. Sensazione di merda che ho avuto, io.
L'altra invece nasceva come una domanda. Poi mi sono accorto che anche con un punto esclamativo ci stava bene. Ma poi forse stava bene con tutti e due i punti insieme, anche quello interrogativo. Ed è una frase che fa malinconia e poesia insieme, che poi spesso è la stessa cosa, ma che fa su e giù nella mia testolina ormai da un pò. E so che ci sta bene qui dentro, meglio averla che non, dico io. E comunque, non presuppone risposte. Insomma mi piace così com'è.
Vabbè, tanto per capirci, non le scrivo, nessuna delle due. Neanche quella che ricordo, così domani non corro il rischio di ripeterle e mi va di renderle uniche, perchè vorrei fossero state me, in quell'istante.
Per la mente ed il cuore di chi le ricorda.
Se questo universo si chiamasse specchi, sarebbe il nome più bello.

2 Marzo 2009



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