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Settembre 2007



Notturno, adagio

Ecco cosa mi stupisce.
Tornare a casa la sera, alzare la testa, e, tra i tetti delle case ed i palazzi in costruzione, scorgere un fiume di nuvole che scorre lento ma non troppo.
Questo, (ancora) mi stupisce.
Vedere le nubi che scorrono come strisce di un fumetto in un teatrino fatto in casa, ed una ragazza bellissima che all'improvviso si scopre ed illumina la notte, beh, a me questo (ancora) stupisce.



E se lo racconto a qualcuno che sono fatto così, mica ci credono.
Dicono che poetizzo.
Ma che c'è poi da poetizzare in una cosa del genere, non si sa.
E' un fatto naturale, se vogliamo metereologico, e stupendo anche, perchè se pensi che queste cose accadono mentre il mondo dorme e non le può vedere, si, effettivamente è un pò una poesia, ma se ci pensi bene, queste cose a poetizzarle sono stati i poeti che se non c'erano loro, io mica ero capace a farlo.
Però che ci volete fare, io ci rimango così, a bocca aperta, quando vedo cose del genere.
Anche perchè mi sembrava che le nuvole e tutto il resto se ne stessero lì ad aspettarmi.
Io arrivo e ciack! azione! E parte il vento lì, in alto. Le nuvole sparse cominciano a muoversi come fumo che si dirada, e scorrono lente (ma non troppo) e aprono la scena per la prima donna, l'attrice protagonista. La ragazza più bella.
Oh vabbè che vi devo dire, queste cose a me (ancora) provocano emozioni.
E non mi vergogno a dirlo.
E che cavolo! Non le vedi mica tutti i giorni (o tutte le notti).
Certo è, che se le dici, mica ti credono. Poetizzi, dicono.
Ad essere sinceri, non ti credono.
La verità fa paura. Altrochè.
Non siamo più abituati ad avere di fronte qualcuno che dice la verità. E quando questo qualcuno arriva, bum! cazzate!
Vabbè, allora tenetevi vicino quelli che certe cose neanche le vedono, troppo occupati, che vi dicono soltanto ciò che volete sentirvi dire.
Io di certe cose non mi vergogno. Io, se una verità ce l'ho, la dico.
Ecco, per esempio, a me cose come quelle di stasera, io con il naso all'insù la bocca aperta le nuvole e tutto il resto, a me queste cose, (ancora) mi stupiscono.

27 Settembre 2007


Vedo mondi che non so

Io continuo a sognare "mondi" che non esistono.
Persone che non esistono (più).
Viaggi immensi e posti che non sono mai esisititi.
Ci sono persone accanto a me che non conosco.
C'è una persona accanto a me che non riconosco.
Sono fantasmi che durante la notte bussano alla mia mente, si infilano nei miei sogni e non mi lasciano stare.
Mi sveglio nella penombra della mia camera, mi rigiro nel letto e mi dico adesso se ne vanno, adesso se ne va e mi dico che le cose sono già andate come dovevano, ora mi rigiro e comincio un altro sogno.
Ogni notte ho un ultimo pensiero che è sempre lo stesso, ecco perchè poi,
mi segue nel sonno.
Io il pensiero ce l'ho ed ogni notte è come se lo liberassi nell'aria, e magari penso,
lui vola via attraverso la finestra e se ne va, così, nella notte.
Se potessi guidarlo gli direi da che parte andare, dove fermarsi e accanto a chi sdraiarsi.
Ma io lo lascio andare così nell'aria, e poi magari la strada la conosce già da se,
tutte le notti, sempre quella.
Mi accorgo che i miei sonni, come in un film dove spesso sono io il protagonista ed altre volte sono anche la comparsa, hanno un filo conduttore che mi accompagna fino al mattino, ed è allora che mi sveglio e mi dico che anche oggi ce la faccio, apro gli occhi, guardo quello che c'è intorno a me (quello che è rimasto intorno a me),
faccio la conta di cosa e di chi manca e un pezzo, manca sempre.
Ma già lo so. Tutte le mattine sempre quello. Un'abitudine ormai.
Poi mi alzo dal letto senza farmi nessuna domanda, vado fuori e vedo cosa c'è.
E quell'attimo, mi arriva addosso come un treno, che mi viene voglia di tornarmene a letto. Ma poi penso che sia giusto così e che è così che vanno le cose.
Che ti piaccia o no.
Prendi le tue cose e spesso, ubriaco di fantasmi, incominci la tua giornata.
Ed incontri "mondi" che esistono.
Persone che sai, sono lì.
Fai viaggi e vedi posti che fanno parte della realtà.
E accanto a te, ti accorgi, ci sono persone che ti conoscono. Ed è un onore.
Il mondo reale in qualche modo, rimane.
Tutti i sogni prima o poi (quando arriva il mnattino) se ne vanno via.

25 Settembre 2007


Grazie per

Ne sono successe di cose, eh?
Se mi metto a contarle tutte mi ci vogliono tre giorni.
Se poi mi metto anche a scriverle e a rileggerle, allora BUM! Una settimana!
Mi sono accorto che qualcosa è cambiato, proprio qualche sera fa.
Mentre guardavo le ombre di quattro ragazzi seduti su una panchina.
Una panchina che a starci tutti, bisognava starsene un pò stretti.
E allora ho capito proprio in quel preciso momento che qualcosa è veramente cambiato.
Che il passato adesso se ne sta lì da qualche parte, che a sapere precisamente dove magari ogni tanto uno ci andrebbe anche a dare un'occhiata, così, tanto per vedere che effetto fa, pechè se ci pensi bene tutte le cose che hai fatto e che ti hanno lasciato un segno, mica lo sai dov'è che vanno a finire.
Roba da diventarci matti, perchè in fondo rischi di perderle e ancor di più rischi di perdere quelle emozioni che ancora ti danno e un pò ti dispiace e allora se sapessi dov'è quel posto dove vanno a finire tutte quelle persone e quelle cose che ti sei lasciato dietro , beh, giuro, io ci andrei a dare un'occhiata.
Così riuscirei a vederla meglio sta differenza di quello che, dicevo, è cambiato.
Che sono passati giorni impossibili di risate fino alle lacrime e giorni da rimanere sconvolti tipo Urlo di Munch...



Che sono passate notti sonnambule di parole e di canzoni inventate raccontate sopra il materasso. Che hai scattato una miriade di foto senza in fondo neanche avere bisogno della macchinetta.
Che hai buttato giù nottate di vodka e di minigonne troppo mini, di musiche martellanti e di spaghetti italiani.
E mentre me ne stavo lì, imbambolato a guardare come un peter pan queste quattro ombre, io pensavo che il tempo scorre veramente troppo in fretta e che va veloce come un fiume che neanche una diga riesce a trattenere e che il tempo, come l'acqua, li pulisce e li schiarisce, ogni giorno di più, tutti i ricordi che c'hai dentro.
Non so se un giorno, qualcuno di questi, se li porta addirittura via, ma di sicuro te li lava tutti che prima diventano bianchi e poi, a forza di passarci sopra, il fiume, te li fa diventare trasparenti che un pò ti chiedi ma allora perchè non te li sei portati via? così, a cosa mi servono?
Si si, qualcosa è cambiato se pensi a tutte quelle corse in taxi e a tutti quei taxi presi di corsa, se pensi a tutti quei saluti (troppo lunghi) davanti alla fermata della metropolitana.
E il tempo passa, pensi, e se le cose potevano andare, beh, alla fine non sono andate proprio per niente. Il fiume ci passa sopra e lo sai, adesso bianchi, poi trasparenti.
I ricordi. Ecco cos'è che cambia. Pazzesco.
E stai lì a guardarteli questi ragazzi sulla panchina e a guardarti un pò dentro e in silenzio, con lo sguard fisso nel vuoto pensi che la tua ombra, lì in mezzo, ci sta proprio bene.
E riparti, adesso che tutto è cambiato, riparti da tutti quei sguardi, quei sorrisi quei baci quelle carezze che un pò hai rubato e che un pò ti hanno regalato, riparti da tutti quei quadri, quelle chiese, le piazze le fontane le luci che un pò ti sei anche meritato.
Riparti da quel venticinque agosto alle diciotto circa e ti sembra tutto nuovo come al centro di un'arena dove se ti guardi intorno ti gira la testa, ma tu la testa la giri lo stesso, guardi in alto le luci e ridi come un bambino.
Ne sono successe di cose, altrochè.
Che se mi metto a contarle tutte...BUM! Almeno tre giorni!
Grazie per.

Non ho più un dio, non ho
e ho perso l'anima
vago nel vento, vado però.

Z.F.


21 Settembre 2007


Start

Ogni giorno sei messo alla prova
e quello che hai vissuto ti fa credere che hai diritto ad un risarcimento
ma bisogna fermarsi in tempo
allora ti lasci sorprendere da gesti inaspettati
apparentemente piccoli

3 Settembre 2007




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