17 Luglio 2007
Solo
Eccola, adesso arriva.
E' questione di tempo ed io non la posso fermare.
Come tutti i giorni arriva, eccola arriva.
Come mi difendo dico io, come mi difendo da quaesta notte che arriva, passa sotto le fessure delle finestre, attraverso i buchi della serratura, provi a chiudere le finestre, a lasciarla fuori, ma quella arriva, entra dentro casa, e fa un cazzo di casino, quella, la notte dico, quella avvolge tutto, ti si butta addosso e ti tiene giù, spalle sul materasso, ci provi, dico, tu ci provi ad alzarti, ma quella ti stende, quando arriva è un gancio sul mento, ti stende e non vedi più niente, vai giù come un sacco, magari gli occhi li tieni aperti, ma non vedi più niente, la notte è entrata nella stanza ed è solo una questione di tempo, io non la posso mica fermare, io non ci riesco, non la posso mica fermare.
E se ci pensi bene è strana, è strana la notte dico, perchè quando dormi non dura niente, passa subito è corta corta, chiudi gli occhi ed è già passata, neanche il tempo di un sogno, uno piccolo piccolo, quella passa, mica ti sta ad aspettare, apri gli occhi e cazzo, quella se ne è andata, fessure, buchi della serratura e via, sparita, non c'è più, che sembra quasi che non sia arrivata per niente. Pluff. Via.
E' quando non dormi che quella, la notte dico, quella si allunga, si allunga proprio un casino, che sembra quasi che non finisce, che anche il giorno ha lo stesso colore, sembra chè è passata, il tempo ora se la porta via dici, ed invece se ne sta li che ti fa compagnia tutta la notte. La notte dico, ti fa compagnia proprio tutta la notte.
Tu ci provi, ora mi addormento dici, chiudo gli occhi e la frego, chiudo gli occhi, mi addormento e la lascio passare, ma quando sei sveglio, lei se ne sta li ed è proprio interminabile, non finisce proprio più e allora a me mette paura, mi si appiccica addosso e non mi lascia più fino al mattino e, fino al mattino, mi porta te.
Ma ti rendi conto? non c'hai altro da portarmi?? no, non c'ha altro da portarmi, mi porta te.
E te sei ovunque, sul cuscino sulle pareti sul soffitto sul comodino, quanto è lunga la notte quando sei sveglio, te sei tra i libri tra le mani sugli occhiali nelle scarpe sei nell'aria te sei anche tra le lenzuola sei nell'armadio te sei ovunque sei nella notte quando non dormo e che non mi fa dormire.
Ecco perchè io c'ho paura della notte quando entra in casa, perchè io, solo, mi perdo.
Buio.
16 Luglio 2007
Piove
E' accaduto che ad un certo punto é incominciato a piovere.
Ed io ero li che una goccia dopo l'altra me la prendevo tutta.
E me la guardavo venire giù. Il rumore dell'acqua sulle foglie mi sembrava il ruggito di un tir che all'improvviso mi arrivava da dietro. E allora senza neanche voltarmi sono saltato sull'acqua e come una goccia, anch'io, sono schizzato sul marciapiede.
E ad un certo punto è accaduto che io, con gli occhi aperti, sono rimasto a guardare in su e me la prendevo proprio tutta, come fosse una pioggia di baci sulla faccia.
E ridevo. Chiudevo gli occhi, naso all'insù ed il sorriso sulla faccia.
Perchè pensavo a te. Dentro al letto. Sotto il lenzuolo che ascolti la pioggia che viene giù, dritta sulla mia faccia. Solo che non lo sai che io me ne sto lì, a prendermela tutta sulla bocca, sugli occhi, nelle orecchie.
Tu neanche te lo immagini che sono lì, a sentirmela addosso e a pensare a te che neanche te lo immagini.
Non te lo immagini che stiamo ascoltando lo stesso rumore, io a sentirmi vivo con i baci sulla faccia e te, lì, sotto il lenzuolo.
E poi, ad un certo punto, è successo che io, comincio a correre, a saltare sulle pozzanghere, e mentre corro, mentre salto rido rido ancora e poi per due volte dico il nome tuo, e allora non so più se è solo la pioggia che scende giù sulla mia faccia.
Come suona bene il nome tuo con il rumore della pioggia. Il nome tuo sembra fatto apposta, sembra fatto per bagnarti la faccia, il collo, sembra quasi che il rumore dell'acqua mi dia il ritmo come tante mani che battono all'unisono, tre sillabe, tre.
Come suona bene il nome tuo sotto il rumore della pioggia.
Ascolta la mia voce, che anche stanotte, piove lì, sulle tue finestre.
E ad un certo punto, all'improvviso, è accaduto che é smesso di piovere.
Ed allora anch'io mi sono sdraiato sul letto. E mi sono spento.
Pace.
9 Luglio 2007
Quello che ho visto
Ora ti dico una cosa.
Ti dico quello che ho visto.
Tu puoi anche non crederci, ma io, ieri sera, ho visto me e te.
Io ero l'uomo e tu la donna.
Ed eravamo lì, roba da non crederci, roba da cinema, roba da se lo racconti non ci si crede, ma noi, eravamo lì. Insieme.
E sai no, di cosa parlo? di una vita, roba da non crederci, parlo di una di quelle vite così, di quelle vite normali.
Non so se veramente riesci a capirlo, ma era una vita nostra.
Ed indovina chi era l'uomo? Eh giá, tu eri la donna. Ah, e ci tengo a dirtelo, tu eri la più bella. Ma proprio così bella del tipo roba da non crederci.
Ed io sta cosa qui l'ho vista proprio come fosse reale, io l'ho vista e pensa te, te sorridevi. Ma sorridevi e ridevi davvero. Un pò come del tipo che eri felice. Ma non felice per finta come prima, ma proprio felice un casino, felice tipo quelle cose che si vedono in televisione, insomma, quelle cose che ti piacciono a te, felice tipo che se lo racconti non ci si crede.
E poi ad un certo punto è successo che, mentre ero lì, mi sono anche guardato e mi sono visto, roba da non crederci, mi sono visto che guardavo te, che eri felice. E allora sai una cosa? Ero felice anch'io. Pensa te che ti sto a dire.
Ero felice. Roba da non crederci.
Ed insomma adesso che sono le due di notte mi sembrava un buon momento per parlare con te. Adesso che vago per la città in cerca della strada di casa, con l'aria che mi arriva sulla faccia, mi sembrava una buon momento per dirti quello che ho visto. Insomma roba del tipo che se stai a dormire, magari ti arriva qualcosa di questo che ti sto a raccontare, ti arriva lì, ti arriva tra un sogno e l'altro. Roba del tipo che a queste cose io, ci credo davvero.
E sai poi che altro? c'é che mi sarebbe piaciuto farti vedere anche a te quello che ho visto, perchè se l'avessi visto, saresti rimasta a bocc'aperta. E sai come ti saresti sentita? Come me in questo momento. Ecco come ti saresti sentita. Insomma roba del tipo che un pò male ci devi stare anche te.
E adesso ti dico anche un'altra cosa, sai cos'è che più mi massacra? Che mentre sto qui a raccontarti quello che non hai mai neanche immaginato, io non so neanche dove cazzo sei.
Roba del tipo che non ci si crede.
3 Luglio 2007