Goodbye
...you touched my heart you touched my soul.
You changed my life and all my goals...
...I've kissed your lips and held your head.
Shared your dreams and shared your bed.
I know you well, I know your smell.
I've been addicted to you...
...I am a dreamer but when I wake,
You can't break my spirit - it's my dreams you take.
And as you move on, remember me,
Remember us and all we used to be
I've seen you cry, I've seen you smile.
I've watched you sleeping for a while.
I'd be the father of your child.
I'd spend a lifetime with you.
I know your fears and you know mine.
We've had our doubts...
And I still hold your hand in mine...
...and I will bare my soul in time...
I'm so hollow, baby, I'm so hollow...
Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me.
J.B.
27 Giugno 2007
Posta
Pensa te, io sto ancora qua.
Adesso prendo una mazza da baseball, c'hai presente no? prendo una mazza e faccio a pezzi tutto.
Non lascio niente, frantumo tutto, salvati quello che più ti piace se vuoi, perchè il resto io, lo distruggo tutto.
E mentre disintegro tutto, io grido.
Mi chiudo dentro la stanza e grido, grido il mio nome, grido il tuo nome grido perchè il vento porti la voce lontano ma proprio un casino lontano da qui.
E poi mi sa che, mentre col bastone sbriciolo qualsiasi cosa, mentre grido così forte, ma proprio così forte, beh, mi sa che io mi metto anche a piangere.
Vi dispiace se piango?
No, perchè, per chi mi conosce, sa che devo farlo. E lo devo fare nello stesso momento in cui grido così forte, ma proprio così forte e, nello stesso momento in cui, con la mia mazza da baseball, spacco ogni cosa.
Eh si, perchè in qualche modo tutto questo che c'ho dentro lo devo far uscire.
E forse un pò con la voce ed un pò con le lacrime, riesco a buttarlo fuori.
E quando sono esausto, sfinito senza forze, con il cuore che mi scoppia, quando la voce è finita ed ho distrutto tutto, intendo dire il pullman, il lago il flaky il bosco la casa il pub la piazza le fermate le risate e te ed io e tutto il resto che ci rimane da ricordare, beh, quando non rimane più niente da distruggere, mi siedo per terra in mezzo ai resti che ho lasciato e, sempre se non vi dispiace, finisco le lacrime che c'ho dentro.
Le finisco, le prendo, raccolgo tutto e infilo ogni cosa per benino, dentro una scatola.
Ci metto un indirizzo sopra, ci metto il tuo nome, anche se è lungo, ce lo metto tutto e poi spedisco sto pacco dove sai.
E quando c'hai tempo, tu, questa scatola, te la apri e con calma gli dai un'occhiata dentro.
Eccolo lì, tutto quello che è rimasto.
Mi raccomando adesso, conservatelo bene.
Tanto io sto ancora qua. E penso a te.
24 Giugno 2007
...colori verso te
Me lo immagino così.
Tu sdraiati e chiudi gli occhi.
Ora te lo spiego come me lo immagino.
Me lo immagino lì, in piedi sul davanzale.
Che guarda giù e sorride.
Poi si piega, salto, si lancia. Verso l'alto, nel vuoto.
Ed incomincia. Pensa verso te.
E danza nell'aria come una foglia insieme al vento e gira e si rigira e piroetta e cade e poi risale e acrobata, si capovolge e plana. Gabbiano, lui.
E come una piuma che sembra cadere giù, un soffio la mano del vento e sulle punte danza, di nuovo verso l'alto.
E sopra i tetti delle case sorvola vola, attraversa la città, tra le antenne e il cielo, bella la luna ride e sorride mentre guarda giù e contento punta verso te.
Sei ancora sdraiata? Occhi chiusi. Ascolta.
Ti vede da lontano sei bella, pensa, quanto sei bella con gli occhi chiusi anche senza quei cieli azzurri.
Viaggia, come un acquilone senza filo e c'ha un cuore che porta dietro, è quello mio, e sogna i sogni miei per te.
E te li porta arriva eccolo è lì, sopra in alto se apri gli occhi lo vedi ma tu lasciali così. Lui adesso, guarda verso te.
Farfalla sopra di te, sorride e dagli occhi una lacrima scende giù, lenta.
Leggero, lui.
Si poggia, dolcemente lì.
Caldo, sulle tue labbra.
21 Giugno 2007
Le mie parole
Adesso dimmi te cosa ti devo dire.
Io non ce l’ho le parole.
Me le cerco in tasca, nell’armadio, da qualche parte devono essere, ma non ce l’ho.
Anche se le trovassi ste parole, non so neanche se te le voglio dire.
Mi metto a cercarle, magari le trovo sparse, le metto insieme e poi?
Vabbè, facciamo che te le dico ste parole, te le dico una dietro l’altra se vuoi, così come un fiume, tutte addosso tutte insieme e non mi fermo fino a che non mi finisce il fiato fino a che non sento il cuore che fa fatica te le butto là fino a che la voce non si rompe così un fiume te le dico tutte prendile tutte quelle che mi escono e sono tante ma proprio un casino che non faccio in tempo a dirle tutte le ho trovate e guarda quante sono una dietro l’altra scrivile rileggile ascoltale fanne quello che ti pare io te le dico così come mi vengono senza pensare un fiume che mi trascina mi trascina verso te e dimmi basta se no io continuo tutto quello che c’ho dentro sono queste parole le trovo te le dico le dico tutte le dico tutte a te.
Fanne quello che vuoi.
Ascoltale queste parole.
Quello a cui penso di piú, è quando mi alzo la mattina e non c'é nessuna colazione da preparare. Nessun biglietto da lasciare in giro per casa.
Nessun pinguino nel frigo.
Eccole le mie parole.
E non me la prendo con nessuno per questo naufragio.
Succede e basta.
Si perde il controllo della nave, il capitano non c'è più. E si va. Bam. Contro gli scogli. Dritti come saette.
Bam crash, chiamalo come cazzo ti pare. Si va giú. E quando succede questo, o fai di tutto per salvare il culo, o sei fatto.
Che vuoi che ti dico, il vento ha cambiato direzione, così, all'improvviso e bam. Scogli.
E con chi me la posso prendere? Con nessuno. Proprio con nessuno.
Sono queste le mie parole.
Adesso possiamo anche stare qui a raccogliere i relitti, ma la nave non la tiri più su. Quella è andata.
Puoi tenerti qualche pezzo, così per ricordo, ma la nave, quella che ti teneva su, è andata. A picco.
Sai come no? Questione di vento.
Così all'improvviso.
E con chi te la prendi? Il vento.
All'improvviso.
Ed io posso anche piangerci sui questi relitti, anzi lo faccio, ci piango, ma la nave, giù. A picco.
E guarda che il timone, l'hai lasciato te.
E quella ha preso il vento. La nave è andata.
Scogli.
Bam.
E adesso che vuoi?
Io non lo prendo più il mare. Io adesso me ne sto a terra. Io non ci salgo con te sulla nave se il timone poi lo lasci andare.
Le mie parole.
Adesso dimmi te cos’altro ti devo dire.
18 Giugno 2007
Le nostre parole
lo so che fra un'ora mi vieni a cercare
e magari...sei già per le scale
ti fermi mi guardi mi dici sto male
ma che male e male...
è che le nostre parole non sanno più dove andare
certe volte vanno in giro da sole, ecco, perchè fanno male
oh come faccio a farti capire
a dire tutto senza dire niente senza farti soffrire
non aprire la bocca, non devi parlare
non era così che doveva finire
ma ti ricordi quella sera che...
com'era facile fare l'amore
com'era com'era l'amore
non eri tu che mi dicevi tutte quelle parole
che non capivi, non sapevi dov'eri e io chi ero, ah si io ero il sole
ne hai dette tante che qualcuna è rimasta li tra le lenzuola
L.C.
7 Giugno 2007
Tigli street
Io è la seconda volta che ci resto secco.
C'ha il potere per farmi rimanere come uno che vede per la prima volta il mare.
E la cosa bella, è che mi fa sentire anche il rumore. Sarà che a me il mare piace.
E pure tanto. Soprattutto di notte. Ma questa è un'altra storia...
Ci resto secco, dicevo.
Ma che ne so, devo sentirmi lusingato? Devo? Non lo so.
Vabbè, io mi ci sento punto e basta.
Se leggesse, direbbe che sono cresciuto di 10 centimetri, direbbe. L'ha già fatto. Lo direbbe ancora. Olè. Altri dieci.
Dai, uno gira in città con la macchina, dice una parola, si inventa quasi una via e poi succede proprio...parecchio direi.
Senti, io lo riscrivo. Sarà banale, ma lo devo dire ancora che c'ha qualcosa in più.
Io c'ho avuto la fortuna di dire una parola e di parlarci. Se dovessi dire cos'è che mi piace, direi che é...terrestre. Ma anche questo da qualche parte l'ho già detto.
Guarda che se ci penso, certe emozioni che mi provoca, io non mi ricordo mica di averle sentite. Non mi ricordo di avere avuto emozioni da fatti e situazioni che non siano montati su pellicola e proiettati poi sul grande schermo. Cioè qui si tratta di emozioni che vengono dalla realtà. Che scaturiscono da situazioni terrestri create e vissute da ominidi terrestri. Non so se mi spiego.
Io l'abbraccerei. Non glielo dico mai perchè sarebbe da stronzi, ma spesso, se mi devo rifugiare da qualche parte, è li che corro. Con la mente, di sicuro.
E precisamente al punto preciso che va dall'ascensore alla porta di casa, che ne so, saranno una quindicina di passi, e poi all'istante che ti aspetta con gli occhioni tutto il resto e trac, braccia al collo.
Io li ci ritorno più spesso di quanto ci si possa immaginare. Soprattutto in questo periodo. E' l'unico posto veramente sicuro. Trac. Braccia al collo.
Senti, io lo so che fa parte di un altro tempo.
Lo so che adesso il telefono vibra e c'è un altro numero.
E so anche che qualsiasi cosa adesso, ha un sapore che è molto più simile all'acqua.
Ma è giusto che io lo ripeta almeno a me stesso.
E', e rimane la più bella.
Ed io non ce l'ho altre parole.
Questa è una risposta. Chiaro, no?
6 Giugno 2007
Dentro
Oggi mi nascondo.
Sto qui. Niente rumore, niente.
C'hai presente il silenzio?
Quel silenzio proprio zittissimo, ce l'hai presente? Ecco, quello.
Io e lui stiamo qui. Insieme.
Niente rumore, niente.
No, perchè, l'hai visto il mondo che c'è fuori? Dico, l'hai visto?
Ecco, io quello, oggi lo lascio fuori.
Con tutto quello che c'ha dentro, il mondo dico.
E' pieno di tutto quello che io oggi non voglio. Fa paura. E' proprio pieno.
E allora, sai che si fa? Oggi si sta qui.
Mi nascondo.
Così nessuno mi vede e allora può darsi che oggi, solo per oggi, magari mi salvo.
Niente rumore, niente.
Forse oggi, dicevo, forse oggi, tutte quelle cose non mi vengono a trovare, tipo quei filmati, quelle foto, tutte quelle cose che mi passano per la mente.
C'hai presente quei sorrisi? Quegli sguardi, quegli odori? No, dico, ce l'hai presente? Si, ce l'hai presente.
Quei momenti in cui gli occhi ce l'avevi solo da una parte, quelli dove quando respiravi, l'altro respiro ce l'avevi addosso. E poi tutti quei posti, quella roba che c'hai ancora addosso.
Ecco, se oggi mi nascondo bene, forse queste cose non mi vengono a trovare.
Se me ne sto zitto, ma proprio zitto zitto, forse non mi trovano.
E allora zitto, io ci sto.
Niente rumore, niente.
Ma poi, mi chiedo, ma perchè mi vengono a cercare? Perchè non mi lasciano in pace? Perchè proprio a me? Quanto devo pagarla ancora?
Vabbè, se oggi sto in silenzio ce la faccio, solo per oggi ce la faccio. Forse.
Niente rumore, niente.
Dai, adesso spengo. Spengo e lascio tutto fuori.
Lo faccio un urlo? Si, vabbè lo faccio e poi spengo.
St'interruttore lo spengo.
Lo sapete che faccio? Oggi mi nascondo.
Niente rumore.
Niente.
4 Giugno 2007